La commissione per l’affrancazione non ha redatto alcun atto
Abbiamo chiesto alla Sindaca Cocozza gli atti della Commissione sui terreni di Cerasuolo “gravati” da livello, un antico gravame risalente all’Alto Medioevo.
La sindaca risponde, via PEC, che:
“il regolamento [per l’affrancazione dei livelli NdR] è stato redatto attraverso un confronto costruttivo tra le parti senza la necessità di alcuna documentazione”.
Abbiamo queste osservazioni:
- dal punto di vista formale ed amministrativo la Commissione non è esistita poiché non c’è traccia alcuna né di relazioni né di evidenze documentali come estratti catastali o titoli di proprietà;
su quali basi il Comune sostiene di essere “concedente” o addirittura proprietario di una parte delle terre ma soprattutto perché approva regolamenti su terreni di un uso civico?
- il Sindaco usa il termine “le parti”; se amministrativamente la commissione non è esistita non hanno avuto rappresentazione formale gli interessi legittimi dei Cerasuolani; probabilmente le posizioni dei Residenti sono state espresse a voce, ma da chi come e dove?
- la “commissione” è stata presieduta da un agronomo pagato con soldi pubblici (1.700 €), qual è stato il suo ruolo? Nemmeno una pagina di resoconto?
È utile e necessario questo uso di soldi pubblici ?
Il Dominio Collettivo è, secondo la giurisprudenza e non secondo interpretazioni, l’unico soggetto “concedente” che può decidere al proprio interno l’inesistenza o la nullità del livello per i residenti a Cerasuolo. Questa è in sintesi l’impostazione giuridica, riteniamo che il resto sia inutile.
Affronteremo la decisione sui livelli non appena avremo completato l’iter della ricostruzione storica della quale daremo evidenza.
Non siamo stati interpellati nella formazione della cosiddetta “Commissione” poiché l’Amministrazione municipale non considera l’esistenza del Dominio Collettivo, è un atteggiamento costante sin dal settembre 2020 quando si è opposta prima alla redazione e all’approvazione dello Statuto e poi alle nostre elezioni.
Abbiamo da tempo richiesto la documentazione che riguarda la vecchia Amministrazione autonoma prima della legge 168/2017. Prima di questa legge, doverosa sottolineatura, gli usi civici erano gestiti secondo il diritto pubblico. La richiesta di acquisizione di questi atti pubblici ha ricevuto un diniego. L’Amministrazione comunale ne dovrà rispondere.
La gestione del Dominio e i Residenti sono stati privati di bilanci, decisioni amministrative e gestionali e altri fascicoli depositati, probabilmente, nella vecchia sede nell’edificio municipale di Cerasuolo.
Da quello che ricordiamo vi sono nella stanza al piano superiore cassette di documenti risalenti agli anni ‘50-‘60 e un armadio in ferro con altri degli anni ’80.
Sappiamo che dei lavori riguarderanno l‘edificio. È evidente che la responsabilità della documentazione (atti pubblici) ivi presente è in capo -unicamente- al Comune che, anche qui, ne dovrà rispondere nelle sedi opportune.
L’Amministrazione comunale ha inoltre deliberato per un progetto per l’installazione di una mini-turbina: ricordiamo che l’ultima parola in fatto di lavori (turbina ed altri dei quali non siamo a conoscenza) su terreni di uso civico spetta unicamente alla gestione del Dominio Collettivo, secondo le leggi dello Stato italiano.
Il Dominio Collettivo ex feudo Marotta di Cerasuolo.